Ebook : Commons/beni comuni.Il dibattito internazionale .

Perché il database di Wikipedia che contiene quasi 20 milioni di file liberamente utilizzabili si chiama “commons”? La scelta di questo termine da parte dei fondatori della più popolare enciclopedia del mondo non è né casuale, né accidentale. Significa qualcosa di molto preciso e di molto pregnante che questo ebook vi aiuterà a scoprire in tutti i suoi aspetti. Avviato nel 1968 da un celebre articolo di Garrett Hardin per la rivista Science, il dibattito sui commons (beni comuni) ha conosciuto un incredibile sviluppo nel corso degli ultimi quarant’anni, fino a raggiungere il suo apice nel 2009 con l’assegnazione del premio Nobel per l’economia a Elinor Ostrom, una delle figure di riferimento all’interno del variegato panorama degli studi sul tema.

È possibile immaginare una terza via per la gestione dei beni, al di là della tradizionale alternativa di “pubblico” e “privato”? È possibile concepire un sistema di fruizione delle risorse (naturali e non) che sia insieme ecologicamente sostenibile, inclusivo e democratico? Queste, e altre, le domande cui il concetto di commons tenta di dare una risposta. Domande che, com’è facile intuire, risultano centrali anche per ripensare i nostri modelli di sviluppo e di partecipazione democratica – un ripensamento che oggi, nelle secche della modernità capitalistica, si impone con sempre maggiore urgenza.

Questo ebook raccoglie alcune tra le voci e gli interventi più autorevoli del dibattito internazionale sui beni comuni: dai già citati Garrett Hardin ed Elinor Ostrom, fino ad autori e autrici come Vandana Shiva, Naomi Klein e Michael Hardt. Lo scopo è quello di offrire una panoramica quanto più possibile esaustiva delle posizioni teoriche e disciplinari in campo, portando a conoscenza del lettore una serie di articoli spesso ancora non tradotti in italiano e aiutandolo quindi a orientarsi all’interno di una tematica sempre più rilevante all’interno del discorso politico globale.