Transizione energetica

La doppia minaccia del picco petrolifero e del cambiamento climatico, che si va facendo sempre più concreta, spinge i cittadini a scegliere opzioni energetiche alternative, locali, condivise, ecologiche, collettive e cooperative. L’idea della transizione energetica racchiude in sé tre momentiforti. Si tratta in primo luogo di creare una nuova sensibilità riguardo al consumo di energia, promuovendo soluzioni che lo riducano. Bisogna in seguito rompere la dipendenza dall’energia fossile o nucleare. In fine, si tratta di intraprendere una transizione energetica che stabilisca come principio la vicinanza tra la fonte energetica e i luoghi del suo consumo.

Un tale percorso rientra nel campo dell’ESS.I cittadini,infatti,si uniscono per finanziare progetti cooperativi di produzione di energie rinnovabili (solare, eolico, biomassa…)che rispettino l’ambiente.Le soluzioni ricercate combinano insieme attaccamento al territorio, soluzioni innovative, pratiche ecologiche, riduzione dell’impronta carbone, governo democratico, assenza di speculazione, economia sociale e solidale. In Germania e in Danimarca le soluzioni di questo tipo sono molto diffuse. Hugues Sybille fa notare che “la formula presenta due grandi vantaggi che la rendono competitiva. Il primo è che permette di raccogliere i fondi presenti sul territorio. In Germania le cooperative si autofinanziano al 50% . Il secondo vantaggio è che la formula favorisce l’accettazione dei cittadini, per esempio nel caso dell’eolico. Ai progetti imposti e subiti si sostituiscono progetti scelti e accettati.” Si comincia a scorgere un nuovo futuro energetico.

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